Come i Social possono farci stare bene con noi stessi e con gli altri

social - stare bene

L’uso consapevole degli strumenti dipende da noi

di Anna Fata

I temi del benessere e della salute, unitamente a quelli delle nuove tecnologie e dei nuovi media, sono tra quelli più caldi, attuali, dibattuti.

Come possiamo vivere meglio? Cosa può farci stare bene o male? Come convivere in modo sano e costruttivo con il progresso, l’informazione, la comunicazione? Come le relazioni possono migliorare la nostra esistenza?

Numerose sono le domande che si affastellano nella nostra mente e a cui cerchiamo affannosamente risposta, su cui ci confrontiamo con gli altri, magari sulla base del sentito dire, dei luoghi comuni, della esperienza personale.

Cosa dice, oggi, la scienza in merito: L’uso dei Social fa bene o male alla nostra salute?

La natura relazione degli esseri umani e dei Social

I Social media oggi rappresentano un valore aggiunto per poter restare in contatto con le persone care, per poterne conoscere di nuove, per espandere le nostre esperienze potenzialmente in tutto il resto del mondo.

Noi esseri umani siamo creature sociali, questa è una delle ragioni principali in grado di giustificare almeno in parte il successo sempre crescente di questi contesti. La compagnia degli altri può essere fonte di grande conforto, confronto, scambio, arricchimento, aiuto, sostegno, affetto, cooperazione, solidarietà. Tutto questo, se utilizzati in modo costruttivo.

D’altro canto i loro effetti possono rivelarsi altrettanto dispersivi e distruttivi, se non ce ne avvaliamo in modo oculato e sano, o anche solo eccessivo.

La condivisione con gli altri scientificamente si è visto che può contribuire a ridurre i livelli di ansia, stress, depressione, può fornire conforto, sostegno, nutrire l’autostima, prevenire la solitudine, rendere più ottimisti e positivi, aumentare la speranza di vita. Mancare del necessario sostegno sociale, d’altra parte, può porre a serio rischio la salute sia fisica, sia psichica e diminuire l’aspettativa stessa di vita.

L’integrazione dei Social nella quotidianità

I Social media, però, per poter svolgere al meglio i loro effetti benefici sulla nostra esistenza devono potersi integrare con la nostra vita al di fuori di essi e non sostituirla. Le relazioni virtuali, per loro conformazione e limiti, non possono in alcun modo prendere il posto dei rapporti online, colmare vuoti, rimediare ad assenze che non si riescono a soddisfare in altri modi più concreti.

E’ noto, infatti, che le reazioni ormonali benefiche che si verificano quando ci relazioniamo con gli altri si verificano prevalentemente quando abbiamo di fronte le persone in carne ed ossa, meglio ancora se ci sono veri e propri contatti fisici, anche un semplice abbraccio o una stretta di mano. Al contrario si è rilevato che trascorrere troppo tempo online può fare aumentare la percezione di solitudine, isolamento, senso di esclusione, può esacerbare ansia, stress, depressione, calo dell’autostima, invidia, tristezza.

Se si stanno attualmente sperimentando questi ultimi sintomi è arrivato il momento, forse, di interrogarsi circa il proprio utilizzo dei Social.

I benefici dei Social

I Social possono produrre numerosi effetti benefici concreti sulla nostra esistenza. Tra di essi possiamo citare:

  • restare in contatto con amici e parenti, magari lontani
  • trovare nuovi amici e selezionarli sulla base degli interessi comuni
  • promuovere o associarsi a cause sociali che possono farci sentire utili e soddisfatti
  • offrire e ricevere supporto emotivo in caso di periodi di difficoltà fisica, psichica, affettiva, professionale, ecc.
  • uscire dall’isolamento, specie se si vive in zone molto remote, se si fa parte di una minoranza razziale, si è stigmatizzati, segregati, ecc.
  • superare le difficoltà iniziali legate alle nuove conoscenze, se si hanno insicurezze, disturbi dell’autostima, ecc.
  • trovare fonti affidabili per acculturarsi, essere informati, reperire opportunità, imparare cose nuove
  • esplorare modi nuovi per mettere a frutto la propria creatività ed espressione di sé.

Gli aspetti negativi dei Social

Come per ogni manifestazione di vita esistono i pro e i contro, i benefici e i malefici, anche i Social possono avere il loro lato meno luminoso e positivo. Le ricerche scientifiche sono relativamente recenti per cui, oltre agli effetti a breve termine, ancora non è chiaro cosa potrebbe provocare un loro abuso o misuso nel lungo termine, per questo sarebbe opportuna la massima cautela. Tra gli effetti negativi dei Social possiamo ricordare:

  • Percezione di inadeguatezza della propria vita o persona: i Social si basano in ampia parte sulla componente visiva, che spesso è parziale, manipolata e non del tutto corrispondente al vero. Anche se molti di noi sono consapevoli – e magari se ne avvalgono a loro volta – di questi artifici, osservarli continuamente per molte ore al giorno può fare esacerbare le proprie insicurezze circa il nostro stile di vita, il successo, la realizzazione, la felicità, la vita affettiva, il nostro aspetto fisico, la nostra personalità e in generale tutta la nostra vita.
  • Questo apre le porte a frustrazione, risentimento, invidia, rabbia, disistima, depressione e può aumentare anche il rischio di suicidio.
  • Timore di essere esclusi: se non si è costantemente online si finisce col sentirsi esclusi, emarginati, con la paura che si sta perdendo qualche preziosa opportunità, occasione, fonte di gioia, divertimento, o altra forma di vantaggio. Questo senso di esclusione può impattare negativamente l’autostima, l’ansia, la depressione, e alimentare un circolo vizioso che induce ad essere sempre più connessi. Tutti questi comportamenti possono arrivare a diventare una vera e propria ossessione che consuma tempo, energia, che totalizza ogni risorsa e impone di non investire più nel mondo offline, compromettendo anche i normali ritmi di vita, quali sonno, veglia, alimentazione, igiene, e trascurando le consuete attività come lo studio, il lavoro, la famiglia.
  • Aumento dell’isolamento: paradossalmente le ricerche scientifiche hanno evidenziato che un uso eccessivo dei Social può aumentare la sensazione di solitudine e isolamento. Ridurre la quantità di tempo e le attività svolte in questi contesti, d’altra parte, pare poter attutire questa dolorosa percezione e contribuire a migliore il senso globale di benessere.
  • Esacerbazione di ansia e depressione: gli esseri umani sono fatti per stare in società, per relazionarsi, per coltivare le relazioni, più o meno intime e profonde. I rapporti umani possono beneficiare ampiamente la salute fisica e psichica e la loro assenza la può compromettere in modo altrettanto ingente. Si è visto, però, che i benefici si esplicano soprattutto a fronte di un contatto visivo diretto, non mediato da schermi, né altri dispositivi intermedi. Quanto più si privilegiano i contatti online, tanto più si finisce inevitabilmente per sottrarre tempo, attenzione, energie per quelli offline.
  • Induzione del cyberbullismo: pare che circa il 10% dei giovani sia oggetto di manifestazioni di cyberbullismo nei Social. A differenza delle passate situazioni di bullismo, esclusivamente in presenza, oggi i Social possono rendere esponenziale la diffusione di tali scene ponendo alla gogna coloro che ne sono vittima in modo impietoso, implacabile, scevro da qualsivoglia modo per difendersi. In questo senso i pericoli del cyberbullismo moltiplicano gli effetti deleteri per il corpo e per la psiche che esso può provocare, nei bambini, negli adolescenti, ma anche negli adulti. Le ferite che tutto questo può provocare possono restare intatte anche per tutta la vita e arrivare a contagiare interi nuclei familiari e non sono la persona che è stata presa di mira.
  • Stimolazione del ripiegamento su se stessi: quando si è di fronte allo schermo del proprio smartphone o computer si è soli con se stessi, si tende a chiudersi in sé, a lasciare spazio solo a ciò che appare sul video. Questa dimensione emotiva porta a distanziarsi sempre più dal mondo concreto, a ridurre lo spazio a disposizione per le relazioni, le attività e qualsiasi altra cosa che possa distoglierci da quelle scene e da quel mondo totalizzante.

Che cosa ci spinge verso i Social

Oggi i Social sono raggiungibili pressoché ovunque, in qualunque momento, con qualsivoglia dispositivo in grado di connettersi ad una rete. Coloro che hanno delle difficoltà a controllare i loro impulsi, che hanno dei tratti ossessivi e compulsivi sono tra i fruitori più accaniti di questi strumenti. Tali comportamenti divengono ben presto abitudini radicate, difficili da identificare, perché apparentemente ben integrate nel proprio modus vivendi, per questo anche difficili da identificare ed, eventuale, cambiare o sradicare.

Tutto ciò comporta delle inevitabili ripercussioni sui ritmi di sonno e veglia, alimentazione, studio, lavoro, esigenze familiari, ecc. In breve si diventa schiavi dei Social. Tutto ruota attorno a loro.

Queste piattaforme, del resto, sono studiate e progettate apposta per catturare l’attenzione, per spingerci a partecipare, condividere, connettersi, relazionarsi, produrre. Non solo: vantano anche dei meccanismi che ci portano parzialmente fuori dalla dimensione dello spazio e del tempo, alimentano i circuiti della ricompensa e della gratificazione, si comportano come vere e proprie droghe da cui si dipende e che si deve assumere in quantità sempre crescente per raggiungere il medesimo livello di stimolazione, piacere e soddisfazione.

I Social sono piattaforme commerciali – questo deve essere costantemente sottolineato e ricordato – ecco perché sono tanto importanti la nostra presenza, azione e investimento in tali ambienti. Purtroppo, però, le ripercussioni sul piano fisico e psichico che per noi comporta possono essere notevoli. Quando proviamo piacere di fronte ad esempio un video online si liberano grandi quantità di dopamina ed endorfine, neurotrasmettitori che ci fanno stare bene, ci rendono felici, gratificati, soddisfatti, come potrebbe accadere se si vince alla lotteria, si mangia un cioccolatino, si fuma una sigaretta. Quanto più si trascorre tempo online, tanto più aumenta la probabilità di vivere queste situazioni. Da qui nasce la dipendenza.

Per alcuni di noi, però, i Social possono fungere anche da luogo di rifugio, riparo, sicurezza, consolazione, noia, in cui ci si confina quando ci si sente minacciati, a rischio, soli, insicuri, tristi, sconfortati. In questo modo ci si può distrarre da se stessi, dalle emozioni spiacevoli, dimenticandosi, però, che questo comportamento può esacerbare tali vissuti che invece si potrebbero attenuare con altre modalità più sane e costruttive.

I Social, quindi, non solo possono portare alla lunga a sintomi ansiosi, depressivi, di stress, panico, ma possono peggiorare quelli preesistenti e ritardarne l’identificazione e la cura.

Il circolo vizioso dell’uso dei Social

Un uso smodato o inadeguato dei Social può dare luogo a un circolo vizioso:

  • quando ci si sente soli, depressi, ansiosi, stressati, si cercano i Social sempre più spesso per attenuare questi vissuti
  • quanto più li si frequenta tanto più aumentano il senso di esclusione, la disistima, l’inadeguatezza
  • a loro volta queste ultime sensazioni abbattono ulteriormente l’umore e peggiorano i sintomi di malessere generale con cui ci si era inizialmente affacciati
  • tutto ciò alimenta un uso sempre più smodato di tali piattaforme nell’illusione di trarre un po’ di sollievo psicofisico, ma così la spirale continua a dismisura.

I segni dell’impatto negativo dei Social sulla psiche

Anche se ogni persona è a suo modo differente, si possono elencare alcuni indicatori e sintomi che inducono a pensare che i Social stanno impattando negativamente l’umore e altre sfere della nostra vita:

  • Trascorrere più tempo collegati ai Social che non con gli amici in presenza
  • Confrontarsi continuamente con gli altri in modo negativo e sfavorevole, avere una autostima in continuo calo
  • Avere esperienze di cyberbullismo o temere che possano accadere da un momento all’altro
  • Essere distratti a casa, a scuola, al lavoro, con la pressione di controllare le notifiche, i commenti, ecc.
  • Non disporre di tempo per riflettere, perché esso viene prevalentemente ssorbito dall’uso dei Social
  • Intraprendere comportamenti a rischio, per poter poi postare video, immagini, racconti di esso sui Social
  • Soffrire di disturbi del sonno, soprattutto in correlazione alle notifiche sempre attive 24 ore su 24 e alle risposte che vengono fornite anche svegliandosi nel cuore della notte
  • Peggioramento di sintomi di ansia, stress, depressione, panico che magari si crede di poter alleviare collegandosi e non pensando, ma che in poi in realtà alla lunga si esacerbano.

Come modificare l’abuso dei Social per il proprio benessere

Anche quando l’uso dei Social si protrae da lungo termine, incide negativamente sulla salute fisica e psichica, e magari anche su affetti, scuola, lavoro, decidere di porre rimedio a tale situazione e cambiare abitudini al fine di vivere meglio è possibile.

Ecco i passi per come fare:

1. Ridurre il proprio tempo online

Pare che la maggior parte delle persone che trascorre troppo tempo online non se ne renda conto, ma sottostimi ampiamente tale quantità. Innanzi tutto, quindi, occorre diventare consapevoli di quante ore si investono online e decidere di ridurle drasticamente.

Le ricerche hanno dimostrato che ridurre l’uso dei Social a 30 minuto al giorno va di pari passo con la diminuzione dei sintomi associati ad ansia, stress, depressione, solitudine, insonnia. E’ un processo benefico che si può affacciare in modo più o meno lento e progressivo, per cui occorrono metodo e costanza. La consapevolezza dei propri comportamenti errati e la correlazione con il proprio malessere sono fondamentali per porre le basi per il cambiamento positivo.

Alcuni suggerimenti che possono essere utili, soprattutto per ridurre l’uso dello smartphone:

  • avvalersi di una app per tracciare quanto tempo si trascorre online, dove e quali attività si svolgono principalmente ogni giorno. In questo modo si possono stabilire degli obietti concreti, misurabili, realistici da raggiungere per il proprio benessere
  • spegnere lo smartphone prima di dormire, quando si guida, si è in riunione, si studia o si dialoga con un familiare o un amico, in modo tale da dedicare piena attenzione ed energia alla situazione offline che si sta vivendo
  • non portare lo smartphone a letto per non avere l’eventuale tentazione, una volta spento, di riaccenderlo per effettuare qualche controllo o presunta ultima verifica online
  • disabilitare tutte le notifiche, specie dei social e delle mail, questo può diminuire il rischio di essere tentati di accedere e magari rispondere
  • imporsi un numero di controlli delle notifiche stabile ogni ora, in modo da non esagerare ossessivamente quando si è connessi
  • rimuovere le app di accesso ai Social dallo schermo di smartphone, tablet, computer in modo da rendere più lungo e difficoltoso il collegamento.

2. Cambiare il focus

I Social sono diventati parte integrante delle nostra vita al punto tale che rappresentano una abitudine di cui siamo ben poco consapevoli. Come se non bastasse anche le motivazioni che ci guidano verso di essi tendono ad essere persi di vista. La scarsa consapevolezza, la carenza di motivi chiari, e magari anche di obiettivi ben definiti ci espone ad un accresciuto rischio di abuso.

Fermarsi e chiedersi cosa si cerca nei Social, cosa si vuole offrire, perché, come, quando, dove, con quali scopi sono basilari per stabilire una direzione e un senso d’uso.

Le ricerche, inoltre, hanno scoperto che un uso prevalentemente passivo dei Social può nuocere alla salute più di un utilizzo attivo. Limitarsi a osservare dietro le quinte, non interagire, non proporre, commentare, rapportarsi agli altri costruttivamente può aumentare il senso di isolamento, disconnessione, tristezza, depressione, disistima.

Al contrario, un uso attivo e proattivo può fare sentire utili, soddisfatti, sereni, felici, ricchi di autostima.

3. Trascorrere più tempo con gli amici offline

Tutti abbiamo bisogno di rapporti diretti con amici, familiari, parenti per sentirci felici, contenti e in salute. I Social potenzialmente possono favorire i contatti, mantenerli, avviarne di nuovi, a patto che il loro utilizzo non sia totalizzante né sostitutivo delle relazioni offline.

Per poter intrattenere relazioni costruttive può essere utile:

  • Fissare del tempo ben preciso e cadenzato tra trascorrere con le persone care offline può contribuire al rischio di rinchiudersi esclusivamente nei mondi virtuali. Quando si è con loro sarebbe opportuno spegnere e accantonare, lontano dalla vista, lo smartphone, perché anche la sua mera presenza durante un dialogo può indurre deconcentrazione.
  • Ricontattare vecchi amici che non si sentono da tempo e fissare un incontro reale con loro
  • Iscriversi ad un club, una società, una associazione con cui si condividono degli interessi, degli hobby, delle attività
  • Superare l’imbarazzo sociale, magari avviando online delle conversazioni e amicizie, in modo da bypassare il primo scoglio per poi incontrarsi in modo più semplice e spontaneo offline
  • Approfondire le conoscenze già attive, a volte le persone aspettano un nostro gesto e possono essere molto contente e disponibili se ci mostriamo interessate a loro
  • Interagire con gli estranei, le persone sono più amichevoli e disponibili di quanto spesso siamo portati a credere. Anche da incontri ordinari di vita quotidiana possono nascere grandi amicizie.

4. Esprimere gratitudine

Riconoscere ciò che conta nella vita, apprezzarlo, rendere grazie può fare molto bene alla salute, fisica e psichica. Può aiutare a superare invidie, risentimenti, rancori, disistima, sconforto, malumore che talvolta i Social possono contribuire a creare.

Per coltivare la gratitudine può essere opportuno:

  • Prendersi del tempo per riflettere: il diario della gratitudine in cui appuntare almeno 5 cose positive accadute durante la giornata può essere un esercizio semplice, divertente, efficace per coltivare tale vissuto.
  • Praticare la Meditazione, che aiuta a sviluppare la consapevolezza, la compassione, il senso di presenza, il qui e ora, la gratitudine, l’equanimità, e un generale senso di benessere
  • Dedicarsi al volontariato, dare agli altri può essere molto arricchente per noi stessi, l’autostima, l’interiorità in senso ampio, oltre che di vantaggio per il prossimo e l’intera comunità. Tutto questo alimenta verosimilmente la gratitudine e la felicità di tutti gli attori coinvolti.

Nel caso di bambini e ragazzi, inoltre, alcune indicazioni specifiche

  • Aiutare bambini e ragazzi ad un uso consapevole e oculato dei Social, al fine di diventare strumenti di crescita, educazione, sviluppo. Stabilire delle regole chiare, ragionevoli, praticabili d’uso dello smartphone e dei Social in modo da coltivare responsabilità e spirito costruttivo.
  • Monitorare e limitare l’uso giornaliero dei Social, quanto più si conoscono le esigenze e le abitudini dei ragazzi, tanto più li si può indirizzare in modo corretto. L’ascolto in questo processo è basilare.
  • Individuare i problemi latenti, spesso i Social rappresentano una compensazione di altre problematiche, che vanno individuate e risolte appositamente
  • Stabilire delle pause di fruizione dei Social in modo che l’uso non copra le 24 ore al giorno, ma dei momenti ben precisi e definiti
  • Fare capire che i Social non rispecchiano fedelmente il mondo offline, ma ne rappresentano solo una parte e spesso parzialmente alterata
  • Incoraggiare lo svolgimento di altre attività offline, in particolare lo sport e la condivisione concreta con gli amici, in modo da equilibrare mondo virtuale e online. Quanto più si è coinvolti offline, tanto meno spazio, tempo, energia, desiderio possono essere devoluti spontaneamente online.

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