Consapevolezza, come può aiutare le tue finanze

Consapevolezza finanziaria

La consapevolezza ti può rendere più ricco: Ecco come fare

di Anna Fata

Se è vero che, come affermavano gli antichi, che conoscere se stessi è l’inizio della saggezza, la scienza sembra confermare che tra i tanti benefici che la consapevolezza può apportare vi è anche la possibilità di aumentare il proprio portafoglio finanziario.

Avere una alfabetizzazione finanziaria, anche minima, può essere molto utile per gestire al meglio le proprie risorse economiche, mantenerle, acquisirne di nuove, incrementarle, farle fruttare. Se a questa si aggiunge anche la consapevolezza dei propri pensieri, emozioni, preferenze, abitudini, scelte, azioni in merito ai soldi, la responsabilità e la maggiore padronanza di tali fronti, la possibilità di migliorare la propria situazione finanziaria e, magari, nella migliore delle ipotesi, diventare un po’ più ricco, è possibile.

Cosa è la alfabetizzazione finanziaria

L’alfabetizzazione finanziaria è il possesso dell’insieme di abilità e conoscenze che consente a un individuo di prendere decisioni informate ed efficaci con tutte le proprie risorse finanziarie.

Più nello specifico l’OCSE parla di educazione finanziaria come un:

“processo mediante il quale i consumatori/investitori migliorano le proprie cognizioni riguardo a prodotti, concetti e rischi in campo finanziario e, grazie a informazioni, istruzione e/o consigli imparziali, sviluppano le abilità e la fiducia nei propri mezzi necessarie ad acquisire maggiore consapevolezza delle opportunità e dei rischi finanziari, a fare scelte informate, a sapere dove rivolgersi per assistenza e a prendere altre iniziative efficaci per migliorare il loro benessere finanziario”.

Le carenze dell’educazione finanziaria in Italia

In Italia tale tipo di educazione sembra ancora molto carente. Il problema, in realtà, è attualmente molto vivo, perché secondo i dati CONSOB pare che le famiglie italiane investano in attività finanziarie 4.200 miliardi.  Poiché sembra che il 20% delle persone riconosca di non avere familiarità con i prodotti finanziari, i rischi delle soluzioni “fai da te”, o addirittura di finire nelle mani sbagliate, sono dietro concreti.

Anche se in generale, in Europa l’alfabetizzazione finanziaria non sembra essere particolarmente elevata, si stima che in Italia, secondo una indagine di Standard & Poor’s, questo è un limite particolarmente presente con quasi due italiani su tre che non sono in grado di rispondere a quesiti elementari sui temi economico-finanziari. Il nostro Paese si conferma ultimo, tra le economie del G7, in termini di alfabetizzazione finanziaria. E i nostri studenti si posizionano al penultimo posto in uno studio dell’Ocse tra 18 Paesi.

Tale problematica sembra ancora più accentuata tra le donne. Questo le limita fortemente sul piano della autonomia, dell’indipendenza. Quello che maggiormente preoccupa, però, non è solo questo dato di fatto, ma anche e soprattutto la mancanza di interesse per tali tematiche e aspetti pratici di vita, e il non comprendere come tali aspetti hanno delle ricadute effettive sulla loro esistenza, privata e professionale. Insomma, la gestione economica delle proprie risorse non è altro rispetto alla vita di tutti giorni, ma parte integrante di essa, con ricadute immediate e tangibili su di essa.

Sembra che anche avere conseguito dei titoli di studio elevati, superiori e/o accademici non mette al riparo dalla carenza o disinteresse per il lato finanziario della vita. Si prospetta sempre di più la necessità, quindi, di avviare percorso di alfabetizzazione finanziaria fin dai primi cicli di studi scolastici, per poi proseguire anche in modo massivo e divulgativo, anche a favore di quelle fasce di popolazioni ormai al di fuori dei circuiti formativi istituzionali.

Tale formazione dovrebbe non solo toccare gli aspetti più concreti, finanziari, statistici, matematici, ma anche e soprattutto valoriali, emotivi, simbolici, perché nell’universo dei soldi sono connessi diversi e molteplici significati che ne condizionano anche ampiamente le scelte.

Cos’è l’autoconsapevolezza finanziaria

 L’autoconsapevolezza finanziaria è a sua volta una conoscenza specifica relativa alle proprie finanze che si differenzia dalla vera e propria educazione finanziaria. Riguarda il grado in cui si è al corrente della propria situazione economica e attiene ad aspetti quali l’assetto finanziario, la passività, gli schemi di spesa.

 Quali sono i vantaggi dell’autoconsapevolezza delle proprie finanze

 Secondo una ricerca condotta da Nivriti Chowdhry e Colleghi della Rice University avere una buona autoconsapevolezza delle proprie finanze può apportare numerosi benefici, tra i quali:

 1. Maggiore auto efficacia finanziaria

L’autoefficacia è un costrutto psicologico che riguarda l’essere convinti e sicuri delle proprie capacità relativamente a un compito o un intento. Essa è correlata a numerosi benefici tra i quali: essere più interessati ad un maggiore numero di attività nella vita, più profondo impegno nella scelta degli obiettivi da perseguire, più accentuata velocità di ripresa nel caso di una caduta o di un fallimento.

Nella fattispecie, possedere un più elevato grado di autoconsapevolezza delle proprie finanze si traduce in utili esperienze e conoscenze in merito ai passati successi e insuccessi di uso dei propri soldi, minore incertezza sulle possibilità e i limiti che si devono rispettare in materia economica, chiarezza su come poter procedere su tale fronte. Sembra evidente che quando si conoscono le proprie possibilità finanziarie ci si sente fiduciosi su come mantenerle e migliorarle.

 2. Superiore persistenza nel pagare rimborsi e debiti

Dalla ricerca di  Chowdhry e Colleghi è emerso anche che una maggiore autoconsapevolezza finanziaria si correla positivamente ad una più incisiva aderenza a rifondare i propri debiti nell’arco di 13 mesi, a parità di età, sesso, stato civile, razza, livello culturale.

Ancora meglio accade se prima di contrarre un debito si frequenta una sessione di counseling relativa alla propria condizione economica con un consulente appositamente formato in materia finanziaria, si accresce di pari passo la probabilità di restare aderenti al piano di ammortamento e ripagare i propri debiti nei tempi stabiliti.

3. Più ingente soddisfazione finanziaria e investimenti più prudenti

Secondo il National Financial Capability Study si è rilevato che l’autoconsapevolezza finaziaria si associa positivamente ad una buona soddisfazione relativa alla propria situazione economica, al mantenere le proprie spese in linea con il proprio reddito, allo stabilirsi di un budget, al versare regolarmente denaro su un fondo pensione, al risparmiare per fronteggiare eventuali emergenze, anche al fine di poter almeno coprire tre mesi di perdita del lavoro, malattia o altro tipo di urgenza o imprevisto.

In sostanza, essere molto consapevoli del proprio quadro economico procede parallelamente con migliori decisioni finanziarie e sentirsi tranquilli e sereni relativamente alle proprie finanze.

4. Amplificazione degli effetti benefici della propria cultura finanziaria sulle scelte concrete

Una meta analisi condotta su 201 ricerche scientifiche ha sottolineato come possedere una buona cultura finanziaria possa avere delle ricadute concrete anche sui comportamenti che si possono mettere in atto grazie ad essa. La teoria, quindi, unitamente alla consapevolezza, sembrano avere delle ricadute concrete ed efficaci sulle conseguenti azioni.

Detenere una cultura teorica da sola, però, non è sufficiente: occorre conoscere a fondo sia se stessi, sia la propria congiuntura patrimoniale al fine di decidere, agire, operare al meglio in materia di soldi.

In breve: la conoscenza e la consapevolezza ci possono rendere liberi, responsabili, efficaci, di successo, e magari anche un po’ più ricchi, sia dentro, sia fuori.

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