Come ottimizzare il proprio budget e disporre di più risorse
di Anna Fata
Noi Italiani, a quanto pare, ci riconfermiamo nel tempo un popolo di formiche. Contrariamente a quello che comunemente si potrebbe pensare, vedendo i negozi e gli ipermercati pieni di persone intente a fare piccole e grandi spese, abbiamo una forte tendenza a risparmiare.
In modo particolare, a partire dalla ormai nota crisi economica, dal 2008 ad oggi la quota dei nostri risparmi è costantemente aumentata. Complici i timori legati all’instabilità economica, all’aumento delle tasse, alla paura di perdere il lavoro, l’attitudine al risparmio ci ha caratterizzati sempre di più.
Nel 2019 nello specifico pare la quota dei risparmi abbia raggiunto il suo massimo storico.
Secondo i dati Istat, anche se la pressione fiscale è aumentata (si parla del 40,3% a ottobre 2019), lo scarso o nullo aumento dei prezzi al consumo ha reso disponibile una quota maggiore di reddito che si è tradotta in parte in maggiori acquisti, in parte in aumento dei risparmi (8,9%).
Le componenti psicologiche del risparmio
Risparmiare denaro, oggi più che mai, anche se i prezzi dei beni di consumo sono stabili o in qualche caso in discesa, in realtà non è mai del tutto facile. Questa scelta, infatti, non solo implica la resistenza a continue, pressanti sollecitazioni che la pubblicità, i media, le aziende esercitano, ma anche ad una vera e propria rinuncia ad una gratificazione che potrebbe vedere solo posticipata la spesa o addirittura annullata.
L’esperienza dell’acquisto, ancora più del possesso, psicologicamente crea dipendenza, perché mette in moto complessi circuiti neuroendocrini, con l’intervento degli ormoni del benessere, del piacere, della felicità che fanno stare bene e rispetto ai quali, per mantenere questo stato di benessere, è necessaria non solo una continua stimolazione, ma anche dosi più massicce di essa.
Nel concreto significa che se acquistiamo una nuova auto utilitaria, con tante tecnologie e accessori a cui non eravamo abituati, dopo una iniziale eccitazione, entusiasmo, ed euforia, ad esempio, saremmo irrimediabilmente attratti non tanto dal nuovo restyling della stessa a distanza di 6-12 mesi, ma addirittura di una di gamma e prezzo superiori.
Rinunciare ad un acquisto, e ancora più risparmiare denaro, con le sue componenti di rinuncia e in molti casi di immaterialità – se acquisto un bene lo posso avere tra le mani, se è un servizio ne posso vivere l’esperienza, mentre il denaro magari è depositato in banca e ne posso solo vedere la cifra sull’estratto conto o sul sito dell’home banking – non è sempre facile, a causa di queste componenti psicologiche, oltre che materiali che comporta.
Non è tuttavia impossibile e con alcune strategie si può raggiungere questo obiettivo.
Come risparmiare soldi regolarmente
Un’altra difficoltà che sorge quando si decide di risparmiare denaro sta nel farlo non una volta ogni tanto, quando ce la si fa, quando capita, o ci si ricorda, ma regolarmente.
Risparmiare soldi può diventare a tutti gli effetti una abitudine di vita, come tale può risultare meno gravosa e fastidiosa, e al tempo stesso vantaggiosa per il cumulo che nel tempo ci si può ritrovare e di cui si può disporre.
A seguire, 4 strategie del professor Uptal Dholakia per imparare a risparmiare in modo regolare, senza troppa fatica:
1. Iniziare con l’obiettivo di crearsi un piccolo fondo per le emergenze:
Secondo i noti esperti di finanza Suze Orman, Clark Howard e Dave Ramsey è molto importante, per crearsi una abitudine di vita al risparmio, imparare a risparmiare ogni mese una quota ben precisa del proprio stipendio, commisurata alle proprie realistiche possibilità. Si potrebbe partire, ad esempio, dal 10%.
Stabilire un obiettivo ben preciso, misurabile, raggiungibile, realistico, rappresenta un passo cruciale per formare una abitudine comportamentale. Per compiere questo la motivazione è imprescindibile: essa fornisce la quota emotiva che ci spinge ad agire e perseverare nel tempo.
2. Risparmiare ogni giorno:
Affinché si crei una abitudine veramente solida ed efficace si dovrebbe lavorare su di essa un po’ ogni giorno.
Questo significa che per imparare a risparmiare lo si dovrebbe fare un po’ ogni giorno, magari anche con un semplice euro.
Secondo gli psicologi Wendy Wood e Dennis Rünger la ripetizione costante delle azioni è basilare per la creazione delle abitudini. Reiterare le azioni permette di creare nuovi circuiti neurali e di consolidarli nel tempo. Quando le abitudini vengono acquisite progressivamente tendono a diventare automatiche, come può accadere, ad esempio, quando si apprende a guidare l’auto in cui le marce si cambiano automaticamente, senza pensarci più di tanto.
Inoltre, nel momento in cui le abitudini si sono solidificate è il contesto stesso che fornisce gli indizi per la ripetizione dei comportamenti, senza che ci si pensi attivamente o che ci si debba continuamente rimotivare.
3. Rendere visibili i risparmi:
Al fine di consolidare una nuova abitudine, essa deve essere anche sostenuta nel tempo.
Per fare questo essa deve essere resa il più possibile visibile e tangibile. Con i risparmi, che oggigiorno tendono ad essere sempre più immateriali, grazie anche ai conti correnti online, alle monete elettroniche, alle carte di credito, ai crediti sullo smartphone, diventa difficile percepirne la concretezza.
Per rendere più concreto il proprio risparmio sono sufficienti anche dei piccoli espedienti, come ad esempio un salvadanaio da riempire un poco ogni giorno, oppure stampando quotidianamente su carta l’estratto conto in modo da poter avere sotto gli occhi e tra e mani qualcosa capace di rimotivarci e offrirci dei punti di riferimento nel nostro cammino di accantonamento.
4. Spendere sempre meno di quanto si potrebbe:
Questa strategia potrebbe sembrare la più ovvia, ma in realtà è la più difficile. Questo accade perché in genere si ha poco controllo su ciò che si spende e ciò induce a dilapidare più denaro di quanto si possa credere o volere.
Una alternativa valida a tale tendenza è l’abitudine sistematica a spendere meno di ciò che si potrebbe.
Questo non significa diventare tirchi, sentirsi a disagio quando si spende, ma semplicemente crearsi una nuova forma mentale che non sia più orientata alla spesa, ma al risparmio.
In conclusione: è possibile trovare delle alternative alla cultura consumistica, basata sugli acquisti continui, spesso superflui, basati sull’usa e getta, o l’oblio dopo un breve periodo.
Spendere meno, tornare all’essenziale, risparmiare di più è possibile. Si tratta di un nuovo modello di comportamento che potrebbe permettere una rinnovata qualità della vita che magari l’eccesso di acquisti e di spese non sempre riesce a garantirci come siamo portati a credere.